Antonio Candela, una storia di migrazione “dal sud al sud”
di FLAVIO ROBERTO ALBANO
9 Settembre 2024

La nuova puntata del podcast itinerante La Tornanza è ambientata a Potenza, al Coming Center dell’UNIBAS (Università degli Studi della Basilicata), dove abbiamo avuto il piacere di incontrare Antonio Candela, ingegnere che vive e lavora in Basilicata. Antonio si occupa di progettazione e gestione di azioni innovative con ricadute sociali e culturali. Nel corso di questa intervista, esploreremo il suo percorso di “tornanza” e il suo impegno a favore dei giovani e del territorio, in un dialogo ricco di riflessioni sul futuro.

Il ticket del cambiamento

Antonio Candela introduce come suo oggetto simbolico un ticket di viaggio – un biglietto di treno o autobus, particolarmente significativo per la Basilicata, una regione in cui la mobilità può essere una sfida. Il biglietto rappresenta il viaggio, il movimento, il cambiamento e la possibilità di scoprire nuove realtà. Antonio sottolinea come il viaggio sia una componente fondamentale per chiunque voglia crescere, imparare e innovare, e come tutte le grandi menti e inventori della storia siano stati spinti a muoversi e a cercare nuovi orizzonti.

Da Sud a Sud

Antonio Candela è nato e cresciuto a Cassano Ionio, in provincia di Cosenza, una terra ricca di storia e cultura, che un tempo rappresentava il centro del Mediterraneo durante l’epoca della Magna Grecia. Dopo aver completato gli studi da geometra, Antonio decide di non seguire la traiettoria comune che porta molti giovani del Sud a emigrare verso il Nord Italia o all’estero. Al contrario, sceglie di “emigrare a sud”, spostandosi in Basilicata per studiare ingegneria, rifiutando di oltrepassare la cosiddetta “linea gotica”. Questa decisione, guidata da un profondo senso di responsabilità verso il suo territorio, segna l’inizio del suo percorso di ritorno.

Antonio ha girato molto per studio e lavoro, da Roma a varie città d’Italia e d’Europa, ma è tornato sempre in Basilicata, una regione che gli ha permesso di accelerare professionalmente, ma anche di rallentare e godersi la qualità della vita. “Durante la settimana corro come un pazzo, ma il sabato e la domenica posso permettermi di rallentare, di godermi una passeggiata, l’aria pulita, il bel paesaggio e una comunità coesa,” racconta Antonio. La Basilicata, per lui, rappresenta il luogo dove è possibile bilanciare l’efficienza lavorativa con il benessere personale.

Il Progetto Giovani: Potenza Città Italiana dei Giovani 2024

Antonio è profondamente coinvolto nelle politiche giovanili e nella promozione della Basilicata come luogo di opportunità per i giovani. Ha fondato il Coming Center, un hub e incubatore che mira a sviluppare le persone, prima ancora delle imprese. “In un territorio dove la cultura d’impresa non è radicata, bisogna aiutare i giovani a capire cosa significa essere imprenditori, e a sviluppare competenze trasversali, digitali e etiche,” spiega Antonio.

Il lavoro di Antonio con i giovani è radicato in una lunga tradizione di attivismo e di impegno sociale. Dalla fondazione di Sui Generis, un’organizzazione di rappresentanza universitaria, alla creazione della sua prima azienda in forma di cooperativa, Antonio ha sempre cercato di promuovere la collaborazione e il coinvolgimento della comunità. “Credo che la cooperazione, la capacità di condividere oneri e onori, sia il miglior modello imprenditoriale per il futuro,” afferma.

Il Futuro: Una Sfida Giovane

Guardando al futuro, Antonio lo descrive con tre aggettivi: bellissimo, *sfidante* e giovane. Crede che il futuro sarà bello perché c’è un’enorme potenzialità nel territorio, sfidante perché richiede impegno e innovazione, e giovane perché i cambiamenti necessari devono coinvolgere le nuove generazioni. “Dobbiamo smetterla di parlare di giovani e iniziare a dare loro spazio,” conclude Antonio, sottolineando l’importanza di investire nelle nuove generazioni come risorsa per il futuro.

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